venerdì 24 giugno 2016

[Recensione] Nicholas Eymerich Inquisitore - Valerio Evangelisti

Titolo: Nicholas Eymerich Inquisitore
Autore: Valerio Evangelisti
Editore: Mondadori
N° Pagine: 274
ISBN-10: 8804528826
Genere: Storico/horror/fantascienza















In un lontano futuro, l'uomo sarà in grado di spostarsi nel tempo e nello spazio grazie agli Psitroni, particelle che viaggiano più veloci della luce e che compongono la base dell'universo.
L'astronave psitronica Malpertuis è attraccata sulla luna ed è pronta per il viaggio che la porterà nella galassia di Gamma Sepentis per un'oscura e sconosciuta missione.
1352, la Peste Nera è quasi debellata, solo pochi rari casi resistono ancora. Uno di questi è il capo dell'Inquisizione di Saragozza, che muore dell’atroce malttia lasciando in eredità il suo titolo e la sua ultima indagine al giovane prete domenicano Nicholas Eymerich.
Eymerich si trova subito invischiato in qualcosa di diabolico. Poco dopo la sua nomina, infatti, nella cisterna dell'Aljaferia, il palazzo reale, viene ritrovato il cadavere di un bambino, sgozzato. Il vero problema non è la morte del neonato, ma il fatto che il corpo ha due facce. Oltre a quella normale ne ha un'altra dietro la testa, identica a quella davanti. Per di più, lo stesso giorno, sopra la città, compare per qualche attimo l'immagine effimera di una donna gigantesca. Quale piano diabolico ha congegnato stavolta Satana? Sarà in grado il nuovo "magister" Inquisitore a rimanere saldo nella fede e sconfiggere l'atavico nemico di Dio e dell'umanità? E infine, come si collega il viaggio dell'astronave con la storia dell'Inquisitore?



Diciamolo subito, Nicholas Eymerich: Inquisitore non è un libro per tutti. Violenze e atrocità sono dietro ogni angolo, così come macabri dettagli. Oltre a questo la scrittura non è delle più semplici, soprattutto nei brevi capitoli in cui l'autore cerca di spiegare cosa sono e come funzionano gli psitroni.
Dal punto di vista della rappresentazione storica Evangelisti è ineccepibile e riesce a catapultarci indietro di 700 anni, presentandoci un crudo spaccato della realtà dell'epoca.
Il punto focale della vicenda rimane comunque Eymerich, unico protagonista e unico personaggio decentemente descritto. La personalità dell'Inquisitore è quantomai distorta da una visione unilaterale e fanatica della fede in Dio: per Eymerich nulla è più importante che imporre la cristianità, eliminare gli infedeli e scongiurare le trame di Satana, con qualsiasi mezzo sia a sua disposizione. Non si fa problemi quindi a raggirare, uccidere e torturare, sia nemici che alleati, se ne vede un minimo profitto per la sua Sacra Missione.
Gli altri personaggi sono solo brevemente descritti, sempre in sottofondo rispetto al protagonista e alla sua ricerca tra i misteri che affliggono Saragozza e, una volta terminato il libro, ci si dimentica quasi subito di loro, surclassati in tutto e per tutto da Eymerich.
La trama non è banale e rimane oscura fin quasi alla fine del libro. Finale che comunque non fa luce su ogni retroscena o ogni singolo aspetto delle vicende. Anche capire bene tutti i collegamenti tra psitroni, Malpertuis, bambini bifronti e la figura della donna comparsa nel cielo è complicato e bisogna stare attenti ad ogni dettaglio.
Nonostante questo il libro rimane godibile dall'inizio alla fine, senza nessun punto morto e senza divagazioni inutili.



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