venerdì 15 luglio 2016

[Recensione] Le Catene di Eymerich - Valerio Evangelisti


Titolo: Le Catene di Eymerich
Autore: Valerio Evangelisti
Serie: Nicholas Eymerich
Editore: Mondadori
N° Pagine: 277
ISBN-10: 8804551585
Genere: Storico/horror/fantascienza














Dopo aver lasciato l'Aragona, l'inquisitore Nicholas Eymerich arriva a servizio diretto di papa Urbano V. Dal pontefice viene inviato nel borgo di Châtillon, in Valle d'Aosta, dove dovrà estirpare un piccolo gruppo di eretici catari, creduti ormai estinti. L'inquisitore parte con il suo seguito: una decina di soldati, un carnefice con due aiutanti, un notaio e altri tre preti inquisitori domenicani.
Appena arrivato sul luogo, si rende subito conto che nella bella valle, c'è Satana in azione. Strani apparizioni infestano la zona. Grossi topi con la mani umane o addirittura un uomo con una testa d'asino che passa, tra le risate della folla, nel mercato del paese. Com'è possibile che esistano creature del genere? Cosa nasconde il castellano nel vicino bosco?



Secondo volume (in ordine di pubblicazione, ma non in ordine temporale) dell'inquisitore Nicholas Eymerich. Stavolta lo scaltro domenicano dovrà indagare in un paesino sperduto tra le Alpi, in una magnifica vallata quasi fiabesca, se non per l'oscuro manto satanico steso su Châtillon.
Come nel primo volume, l'indagine inquisitoria sarà si al centro dell'attenzione, ma sarà continuamente alternata con capitoli ambientati in vari periodi del XX secolo. Tutto però avrà un unico filo conduttore, impossibile da individuare, almeno fino a metà opera e fino alla fine sarà altrettanto impossibile capire come si possano collegare le varie vicende.
Va detto però che dopo aver girato l'ultima pagina tutto torna. I collegamenti non sono banali, bisognerà ricordarsi di ogni singolo dettaglio dei vari capitoli del XX secolo per riuscire ad afferrare ogni sfumatura. Va pure detto che, dopo aver girato l'ultima pagina e aver scoperto il mistero, si ha anche la voglia di ricominciare da capo il libro e rileggere tutto con nuovi occhi, alla ricerca di tutti quei collegamenti e quelle sfumature che, per forza di cose, è impossibile notare duante la prima lettura.
Il libro non è lunghissimo, lo si legge tutto d'un fiato in pochi giorni. Gioia e dolore, in quanto, in così poche pagine, l'autore si concentra esclusivamente sulla trama e sull'inquisitore, tralasciando i personaggi secondari e riducendo le descrizioni al minimo indispensabile. Sempre parlando di narrazione, l'atmosfera creata da Evangelisti è cupa, perversa, sanguinosa e irreale, pur rimanendo all'interno degli irremovibili limiti storici autoimposti dall'autore. Infine bisogna sottolineare alcuni passaggi abbastanza ostici dove Evangelisti si addentra in alcune pratiche di biologia non alla portata di tutti.



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