venerdì 8 gennaio 2016

[Recensione] Il Cuore di Derfel - Bernard Cornwell

Titolo: Il Cuore di Derfel
Autore: Bernard Cornwell
Serie: Il romanzo di Excalibur - Vol 2
Editore: Tea
N° Pagine: 357
ISBN-10: 8850231539
Genere: Storico







*** ATTENZIONE, la recensione può contenere spoilers del volume precedente ***







Avevamo lasciato la Britannia divisa e in guerra e così ce la ritroviamo in questo secondo libro, diretto successore del volume precedente, che continua la storia narrata da Derfel.

La prima metà abbondante del libro racconta della guerra tra Artù e Gorfiddyd, guerra causata proprio da Artù che durante il suo fidanzamento con Ceinwyn, fuggì e si sposò in segreto con Ginevra. Il re del Powys vuole quindi lavare quest’onta e solo il sangue di Artù potrà placare la sua ira. Unisce quindi sotto di se vari regni e assolda numerosi mercenari per combattere contro Artù e la Dumnonia.
I nostri eroi sono schiacciati dalle preponderanti forze nemiche, ma come arma segreta hanno, oltre alla furbizia, alla strategia di Artù, anche l'aiuto di Merlino, il più grande druido esistente al mondo.
Successivamente, il nostro caro protagonista dovrà recarsi a nord con un pugno di uomini, Merlino, Nimue e all’amata, viaggiando sulla Strada Nera fino nel regno del re folle Diwyrnach, alla ricerca del Calderone di Clyddno Eiddyn, tredicesimo tesoro della Britannia che, secondo il druido, servirà per riportare gli antichi dei scacciati dai romani sulla terra e, insieme a loro, pace e prosperità per tutti i britanni.



Questo secondo volume della saga è molto più “lento” del precedente, se infatti nel primo libro veniamo catapultati in un mondo in movimento grazie a un vario susseguirsi di eventi e personaggi, in questo seguito i regni saranno paralizzati dalla guerra e la narrazione sarà focalizzata interamente sui preparativi della battaglia e la battaglia stessa.
La parte migliore è sicuramente la ricerca del Calderone, una folle ricerca in un territorio ostile dove la speranza è un lontano lumicino nell’oscurità di Diwyrnach.
Nonostante la narrazione sia più lenta, l’autore riesce comunque a tenere un buon ritmo senza mai annoiare, anzi riesce a trasmettere la tensione della battaglia e la pressione del nemico durante la battaglia della valle di Lugg quasi che fossimo anche noi nel muro di scudi.
Ottima anche la crescita e l’approfodimento del personaggio di Derfel, che da ragazzo con il sogno di diventare guerriero diventa uno stimato comandante degno di fiducia con sogni ormai da adulto (l’amore di una donna).
Anche stavolta Cornwell riesce ad immergerci in un mondo in guerra, un mondo vero e reale dove comunque la linea di demarcazione tra realtà, magia e superstizione è molto sottile.




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