venerdì 9 ottobre 2015

[Recensione] Red Country - Joe Abercrombie







Titolo: Red Country (Red Country)
Serie: Spin off n.3 stand alone ambientato nel mondo circolare (trilogia della prima legge)
Editore: Gargoyle
N° Pagine: 639
ISBN: 9788898172566
Genere: Grimdark fantasy








Dopo la trilogia della Prima Legge che ha fissato il potere dell’Unione, dopo il sangue versato in Styria ne “Il sapore della vendetta” e dopo il massacro al Nord in “The Heroes”, Abercrombie torna nel Mondo Circolare diversi anni dopo, nel selvaggio e senza legge Ovest.
L’oro è stato trovato a Ovest, una landa desolata e vasta, che per descrizioni ricorda il selvaggio West nordamericano, terra senza padroni, senza legge attigua alla Strikland e al vecchio impero. Personaggi di indubbia moralità ansiosi di cancellare il proprio passato si riversano con la speranza di arricchirsi e costruire una nuova vita.
Shy Sud è un ex ladra e assassina che vive con i suoi fratelli minori, il suo patrigno Agnello e il loro aiutante Tonto, gestendo onestamente una fattoria.
Mentre sono in città a vendere il prodotto della terra tanto sudato, però, un gruppo di banditi incendia la fattoria, trucida Tonto e rapisce i fratellini di Shy.
L’inseguimento per salvare i ragazzini inizia e con esso lo spettacolo.




Inseguimenti, truffe , complotti, incontri e combattimenti all'ultimo sangue, con una differenza rispetto agli altri libri.
La speranza.
Già perché contrariamente agli altri racconti ambientati nel Mondo Circolare, qua abbiamo due personaggi che ce la mettono tutta per cambiare la loro vita, per lasciarsi un passato di sangue e fughe alle spalle. Per la prima volta Joe Abercrombie porta due personaggi positivi (alla sua maniera ovviamente) e la storia ne beneficia alla grande.
Ritornano anche i personaggi leggendari… Caul il Brivido, Nicomo Cosca , il Sindaco (a proposito qualcuno ha indovinato chi è?), Agnello e tanti camei sparsi qua e la che non faranno che allargare il sorriso ai fan di questa saga eccezionale.
Devo fare una menzione speciale per Agnello (nessuno spoiler, tanto dopo 15 pagine l’avrete già capito).
Il patrigno di Shy Sud è un omone del nord, vecchio, ricoperto da cicatrici e senza dito medio nella mano sinistra. Un uomo tranquillo, codardo, di poche parole… ma noi sappiamo che è una bufala, noi conosciamo il suo passato e il passato trova sempre un modo per tornare.
Il vero protagonista del libro, il vero mattatore, il centro. Sarò un Fanboy ma dopo questo libro, Logen è in assoluto il mio personaggio di carta preferito. Devastante, ogni sua parola è da incidere sui muri, le sue azioni, la sua morale, la sua follia.
Ultimo libro ambientato nel mondo circolare e Joe chiude il cerchio con un'altra opera perfetta, confermandosi maestro assoluto del Grimdark Fantasy, azzarderei a dire un punto di riferimento in questo panorama.
Della prima trilogia originale solo Ferro non è ritornata nei libri successivi, che Abercrombie abbia in serbo sorprese per il futuro? Dal canto mio non posso solo che sperare.





“Solo che Agnello non ne voleva sapere di crollare. Avanzò malfermo di un paio di passi, rientrando così nel cerchio, e si erse un un poco oscillante, con il sangue che gli colava dalle labbra schiuse e il volto immerso nell’ombra. Poi il Dorato colse qualcosa che era appena percettibile al di sopra del boato della folla; un suono fiacco e basso, ma inconfondibile.
Agnello stava ridendo.
Il Dorato si mise dritto; respirava a fatica, aveva le gambe indebolite, le braccia appesantite dopo l’enorme sforzo, e il gelo del dubbio cominciò a insinuarsi in lui, perché non era sicuro di poter colpire un uomo più forte di così.
“Chi sei”, ruggì, stringendo i pugni che gli dolevano come se avesse preso a cazzotti un albero.
Il sorriso di Agnello si spalancò come una tomba. Tirò fuori la lingua rossa e si leccò il sangue che gli colava lungo la guancia, poi sollevò il pugno e lentamente distese le dita per guardare il Dorato, con occhi spalancati e lacrimanti simili a due abissi neri, attraverso lo spazio vuoto dove avrebbe dovuto avere il dito medio.
Sulla folla era sceso un silenzio innaturale e il dubbio del Dorato si trasformò in un terrore agghiacciante, giacchè infine aveva capito chi fosse in realtà quel vecchio.
“Per il morti”, sussurrò. “Non può essere vero”
[…]
Allora, capì che quello sarebbe stato davvero il suo ultimo combattimento”




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