giovedì 28 aprile 2016

[Recensione] Il Destino dell'Assassino - Robin Hobb





Titolo: Il Destino dell'Assassino
Serie: Uomo Ambrato vol. 3
Autore: Robin Hobb
N° Pagine: 785
ISBN-10: 
8834714318
Editore: Fanucci
Genere: Low Fantasy












Il principe Devoto deve mantenere la parola data alla sua futura sposa isolana Elliania: portare la testa del drago Ardighiaccio alla Casa delle Madri. Solo così dimostrerà il suo valore e potrà sposare Elliania sancendo in modo definitivo la pace e l'alleanza tra i Sei Ducati e le Isole Esterne. Fitz ovviamente seguirà il principe nella sua impresa, con tutto il seguito della Confraternita dell'Arte e la nuova Confraternita dello Spirito, verso la misteriosa isola Aslevjal, nel cui ghiacciaio è intrappolato il drago. Ma esiste davvero Ardighiaccio? Ed è possibile che sia ancora vivo dopo secoli? Oppure è solo una leggenda isolana? Il Matto è convinto che il drago esista e si oppone alla sua uccisione poiché nel futuro da lui previsto, il mondo può seguire una strada migliore solo se Ardighiaccio rimane in vita.
Dopo un viaggio alla scoperta del popolo e delle usanze delle Isole Esterne, il gruppo arriva infine sulla tetra Aslevjal. Fitz si accorge subito che sull'isola c'è qualcosa di malefico all'opera e un'oscura figura segue il gruppo, invisibile. Cosa nasconde l'isola? Dov'è il drago? Che futuro ha visto il Matto?



Si parte all'avventura! Il libro precedente, nella sua lentezza, ha creato una situazione di svolta e l'autrice se ne approfitta gettandoci subito in un vortice di azioni e conseguenze, misteri e drammi, gioie e dolori... insomma, la vita di FitzChevalier Lungavista.
Con questo libro l'autrice ci mostra un altro angolo del suo mondo, esplorando le Isole Esterne e le usanze di quel popolo matriarcale. Inoltre la Hobb riprende alcune trame della prima trilogia che credevamo concluse (anche se con un po' di mistero) e le riporta alla vita, per dar loro una degno finale. Vedremo così la Guerra delle Navi Rosse da un nuovo punto di vista e scopriremo risvolti inaspettati degli eventi di quindici anni fa, che ancora si ripercuotono tra gli isolani.
Come sempre, l'autrice sfoggia una narrazione eccellente, che ci avvolge e ci attira nel suo mondo nel modo più completo, per poi pungolarci continuamente questa o quella emozione a suo piacimento, senza possibile opposizione da parte nostra. Certo, non tutte le scelte sono condivisibili (il rapporto Fitz-Urtica, il passaggio da Matto a messer Dorato, la figura di Molly, la storia dei Pezzati lasciata in disparte e chiusa frettolosamente) e tutti vorremmo un vero lieto fine per Fitzy (invece del "solito" finale agrodolce), ma nella vita non sempre possiamo decidere in che modo far andare le cose. Rimane quindi quel dubbio: come sarebbe andata se... ma non lo sapremo mai.
Tanto di cappello all'autrice che è stata capace di creare un rapporto tra Fitz e il Matto incredibilmente profondo e complesso e, nello stesso tempo, è riuscita a chiudere ogni cosa, lasciando però un piccolissimo spiraglio di possibilità future.
Quella di Fitz è una storia che merita il nostro tempo, non c'è nulla da fare. Che ci piaccia il fantasy o no, i libri della Hobb vanno letti, vanno vissuti e alla fine si costruiscono un piccolo rifugio dentro di noi. E il giorno dopo aver girato l'ultima pagina, se si sente una fitta di tristezza pensando che non ci sarà più Fitz a tenerci compagnia, basterà andare in quel posticino accogliente dove bere tranquillamente una tazza di té fumante che riscalda il cuore insieme a Fitz, Umbra, il Matto, Burrich e tutti gli altri.




La seguente recensione è a cura di Beps
(ATTENZIONE! contiene forti spoiler si su questo libro e sui precedenti)


Chiudo “il destino dell’assassino” con la consapevolezza di aver finito di leggere una delle piu’ belle storie fantasy scritte negli ultimi 30 anni. Parlo di storia e non di libro o trilogia perché questo ultimo volume dell’”Uomo Ambrato” va a chiudere tutto quello iniziato con “L’Apprendista Assassino”
Sarebbe sbagliato anche considerare separate i due cicli della Hobb, dopo aver letto questo sono sempre piu’ convinto che si tratti di una esalogia e non di due trilogie.
Ogni nodo, ogni situazione rimasta in sospeso, ogni buco lasciato aperto dal primo libro (e per primo intendo L’Apprendista Assassino), tutto viene chiarito e viene data una conclusione a una storia così intensa per avvenimenti e sentimenti che raramente avevo letto prima.
E’ la storia di Fitz, che abbiamo conosciuto da bambino…
L’abbiamo visto allevare da Burrich prima e da Umbra dopo. Abbiamo letto tutti i torti subiti. L’abbandono da parte della madre, il rifiuto da parte del padre. La severità e l’amore di Burrich, i misteri e la “scuola di Umbra” e le stravaganze di Pazienza. Abbiamo letto della sua adolescenza, delle sue ribellioni, del suo legame con il Lupo, l’amicizia con il Matto, il rispetto per Veritas, l’amore per Molly.
Abbiamo vissuto il dolore per la perdita del nonno Re, la sua pazzia e con lui la sua prigionia e tortura, la sua morte e la sua rinascita.. abbiamo letto e condiviso la sua rabbia per Regal, il desiderio di vendetta.. e poi il dolore di aver perso tutto. Tradito dal suo amore, dal suo padre adottivo… abbiamo letto e condiviso il dolore delle solitudine interrotta solo da brevi momenti grazie al Lupo e al Matto e abbiamo vissuto le sue rinunce al dolore. Ma non si può rinunciare al dolore senza rinunciare anche alla gioia.
Abbiamo vissuto la corte, abbiamo viaggiato per le montagne, ci siamo persi nell’Arte e abbiamo conosciuto lo Spirito.
Nella seconda trilogia viviamo un Fitz adulto, isolato da resto del mondo e richiamato solo da quel senso di responsabilità che la sua famiglia gli impone, e così da quasi re del regno ritorna a Castelcervo come servitore, perché lui è il Bastardo dello Spirito che tutti credono morto.
E l’avventura riinizia, prima con il salvataggio di suo "nipote" Devoto conclusasi con enorme dolore con la morte di Occhi-di-notte, poi a corte con la difficile ripresa dei rapporti personali e la difficoltà di celare la sua reale identità, ma è con l’ultimo libro, Il Destino dell’Assassino che la Hobb si supera.
Vengono messi in moto degli eventi che andranno a incastrarsi con tutto quello scritto fin’ora.
La cerca di Ardighiaccio è epica. Un viaggio per mare, l’arrivo sulle Isole Esterne e l’avventura nei ghiacci con il ritorno a sorpresa di Burrich, commovente quanto inaspettato, eventi che finalmente renderanno tutta la gloria e l’onore a un uomo che ha dato tutto e che indietro non ha mai ripreso niente.
La seconda metà del libro è proprio questa, un emozionante “mettere a posto le cose" ed è impossibile per il lettore (ma io parlo di me) non leggere il tutto con un mezzo sorriso da ebete stampato in faccia.
Così quando Fitz finalmente conosce la figlia, quando si rivela a Molly, quando tutte le emozioni che aveva celato nel drago del terzo libro, quando, insomma, la sua reale identità torna a galla, è impossibile non essere felici per questo ragazzo.
È doveroso per me ringraziare la Hobb, autrice di una storia magica, mai banale, dove ha creato dei personaggi così veri che è impossibile lasciarli senza un senso di mancanza reale difficile da descrivere.
Con fitz ho viaggiato per le montagne, ho cacciato e pensato come un lupo, sono sopravvissuto ad agguati mortali, ho assassinato per conto del re, sono stato avvelenato, ho navigato per mare, partecipato a guerre, risvegliato draghi, viaggiato nel tempo e nello spazio tramite i pilastri degli Antichi, volato sui draghi, amato e odiato. Il tutto circondato da una serie di personaggi memorabili quali Burrich, Umbra, Devoto, Ciocco (ma quanto l'ho odiato all'inizio), Kettriken, Veritas, il Matto (la sua storia, il suo amore per Fitz meriterebbe poi un commento a parte)

non è cattivo come Abercrombie
non è complesso come Martin
non è magico come Sanderson
non è epico come Eriksson
non è originale come Gaiman

ma nessuno di questi autori fin qui da me letti ha creato qualcosa così fantasy e così vero allo stesso tempo. La storia scritta dalla Hobb è unica e meravigliosa. Amore e amicizia, onore e sacrificio il tutto ambientato in mondo dove la magia non viene praticata da maghi, dove i draghi sono quelle creature magiche che abbiamo amato nelle favole da bambini.. La storia di Fitz è una favola e dopo 5 conclusioni amare e dopo tutti dispiacere finalmente il lieto fine che merita.


6 libri, un'unica meravigliosa storia da leggere tutta d’un fiato.



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