venerdì 22 aprile 2016

[Recensione] Il Risveglio dell'Assassino - Robin Hobb






Titolo: Il Risveglio dell'Assassino
Serie: Uomo Ambrato vol. 1
Autore: Robin Hobb
N° Pagine: 637
ISBN-10: 8834713443

Editore: Fanucci
Genere: Low Fantasy












Sono passati quindici anni dalla Guerra delle Navi Rosse, quindici anni che Fitz (che ora si fa chiamare Tom lo Striato, per rimanere anonimo) ha passato come un eremita in una casetta vicino all'ormai abbandonato paese di Forgia, con la sola compagnia di Occhi-di-notte e Ticcio, un bambino da lui adottato (che ormai è un ragazzo).
Solo qualche sporadico viaggio al mercato vicino e qualche visita della cantastorie Stornella hanno tenuto legato Fitz con il mondo.... Finché non è tornato Umbra. E con lui sono arrivate le brutte notizie. I Sei Ducati sono in subbuglio: i Pezzati, persone con la disprezzata magia dello Spirito, insorgono ovunque a portare scompiglio e per di più il principe Devoto è scomparso da Castelcervo.
A causa anche dell'intervento del Matto, Fitz abbandona la sua tranquilla vita per inoltrarsi nuovamente nella politica del regno e cercare di salvare i Sei Ducati e i Lungavista da una fine disastrosa.





Primo libro della seconda trilogia di Fitz, le aspettative erano alte e per la maggior parte confermate.
Il volume si divide in tre parti fondamentali:
- la prima parte dove l'autrice ci racconta la vita solitaria di Fitz e cos'è successo in questi quindici anni
- la seconda è il ritorno di Fitz a Castelcervo, con un continuo risvegliarsi di antiche emozioni
- la terza è il viaggio di Fitz, Occhi-di-notte e il Matto alla ricerca del principe Devoto.
La prima parte è quella più ricca di emozioni, seppur contrastanti. Ritrovare Fitz già di per sé è una gioia, ma leggere delle sue perdite è molto triste; così come ritrovare il Matto porta un'allegria subito rubata dalla perdita di una vita tranquilla fatta di cose semplici, tanto desiderata e duramente conqusitata da Fitz. La Hobb ha già dimostrato nella Trilogia dei Lungavista di saper trasmettere forti emozioni nel quotidiano e nelle piccole cose e questa stessa abilità la ritroviamo fortunatamente anche qui, come la sua capacità di trasmettere quelle forti emozioni agrodolci ai suoi lettori.
Le altre parti sono quelle più avventurose, con azione, combattimenti, inseguimenti e magia, dove impareremo a conoscere meglio i Pezzati, l'Antico Sangue e Devoto.
I personaggi sono in numero minore rispetto ai libri precedenti e seguiremo praticamente per tutto il libro solo Fitz con il suo lupo e il Matto, con alcune brevi comparse di altri personaggi vecchi e nuovi. L'autrice prende il suo tempo e ci racconta quanto sono maturati i suoi protagonisti, fisicamente e caratterialmente, e quanto è cambiato il legame tra loro.
La trama è abbastanza lineare, ma ha buoni spunti e colpi di scena e la sua lentezza serve soprattutto per portare avanti la crescita e caratterizzazione dei personaggi, ottimamente sviluppati. Questo, unito ad una narrazione perfetta, riesce a risucchiare nuovamente il lettore all'interno dei Sei Ducati e nella dura vita di Fitz.
L'unico rammarico che possiamo avere leggendo questo libro sono alcune situazioni non chiarite, alcuni passaggi nebulosi e altri su cui bisogna rimuginare un po' su quanto successo a Fitz nella trilogia precedente per riuscire a capirne bene tutte le sfumature o le reazioni del suddetto personaggio.




Recensione a cura di Beps

Riprendo in mano la Hobb dopo due mesi da aver letto la prima trilogia ed è come se non fosse passato nemmeno un giorno… Come il pifferaio magico questa autrice ha la capacità di imbambolarmi con la sua scrittura, di rapirmi e non farmi provare altro che voglia di leggere finchè il libro non è finito.
Devo dire anche non vedevo l’ora di tornare con Fitz e OcchidiNotte
15 anni sono passati dagli eventi raccontati nella trilogia dell’assassino ma rimettersi a leggere la storia di Fitz è come non averlo mai lasciato nemmeno per un giorno. La Hobb, con una maestria unica, riprende da dove aveva lasciato, con uno stile semplice e lineare. Un po' come era stato in precedenza ci troviamo nella mente e nel corpo di Fitz, ora chiamato Tom lo striato, bastardo reale autoesiliatosi dopo che ha sacrificato tutto e di piu’ per il regno.
In questa nuovo libro viene approfondita la magia dello spirito, quel legame che unisce uomo ad animale che era stata volutamente sospesa nei precedenti a favore dell’Arte. La storia sostanzialmente si divide in due parti. La prima dove troviamo Fitz con i suoi dubbi e le sue paure, la sua vita solitaria e il ricongiungimento con il Matto. Nella seconda decide di tornare a corte per sventare il complotto di chi vuole detronizzare i Lungavista.
Fantasy unico, con uno stile semplice, dove non ci sono battaglie campali, stregoni e magie portentose, dove la magia piu’ potente è quella che lega i personaggi e come al solito c’è tutto: Tragedia, nuovi amori, morte e tradimenti, aspettative e speranza.
Come sempre la principale forza è il protagonista, il suo legame con il lupo e la sua grandissima forza di volontà e sacrificio. Un lungo viaggio nella sua coscienza e quella voglia che sente il lettore di immedesimarsi con Fitz e cercare di “comunicare” con lui... DIGLI CHI SEI, DI A TUTTI CHI SEI!






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