martedì 10 maggio 2016

[Recensione] La Leggenda del Vento - Stephen King




Titolo: La Leggenda del Vento
Autore: Stephen King
Editore: Sperling & Kupfer
N° Pagine: 382
ISBN-10: 8868362686
Genere: Fanta/thriller/horror/western













Nel mezzo del cammin verso la Torre Oscura, Roland con il suo ka-tet si trovaron costretti a rifugiarsi in un paese abbandonato per sfuggire allo Starkblast, una tempesta tanto violenta quanto mortale. Quale occasione migliore per farsi raccontare una storia dal vecchio Roland?
Così l’Ultimo Cavaliere racconta un’ avventura, una delle prime missioni affidategli dal padre dopo essere stato investito pistolero.
Il giovane Roland viene inviato ad indagare su una serie di omicidi causati da uno skin-man, un uomo capace di trasformarsi in animale, proprio come un licantropo. Indagando, il nostro giovane pistolero trova un bambino, che è testimone della metamorfosi della creatura anche se, nascosto com’era, il piccolo vede solo i piedi dell’assassino.
Per proteggere il bambino, Roland decide di chiudersi con lui in una cella della prigione, in attesa di far scorrere i sospetti davanti ai giovani occhi del testimone. Ma come fare per far addormentare lo spaventato testimone? Ovviamente con un racconto, un racconto chiamato La Leggenda Del Vento.
Parte così una storia dentro una storia: la Leggenda del Vento narra di un ragazzo, il giovane Tim, che si imbarca in un’avventura per scoprire la verità dietro la morte del padre boscaiolo. Questa avventura lo porterà ad affrontare una terribile foresta, piena di pericoli e luoghi strani, ma con grande coraggio e grazie anche ad aiuti inaspettati, Tim arriverà al scoprire l’oscura verità e a tornare al suo villaggio.
Anche il testimone di Roland, proprio come ha fatto Tim, deve prendere il coraggio a due mani e smascherare lo skin-man per consegnalo alla giustizia dei pistoleri.
Ora diciamo grazie-sai a Roland che ci ha raccontato due storie, ma oltre non può indugiare, la strada verso la Torre è ancora lunga.



E’ sempre bello incontrare dei vecchi amici che non si vedevano da tempo. Questa è la sensazione che si prova durante le prime pagine di questo ottavo volume della Torre Nera, che ora a lettura conclusa considero uno spin-off vero e proprio.
Niente da dire sulla narrazione, King da sempre il meglio di se quando racconta della Torre, diversamente qualcosa da dire sulla trama c’è. Non che sia brutta, ma mi aspettavo altro. Spacciandolo come “un romanzo della Torre Nera” mi aspettavo di leggere nuove avventure di Roland, non un flashback e una storia (che occupa la maggior parte delle pagine) totalmente staccata dal viaggio del pistolero, quasi che fosse come uno dei tanti libri-vettore di King. Questo però è l’unico punto negativo, il libro in se è molto bello, per nulla appesantito dalle solite interminabili descrizioni di King, anzi, ci da sempre quella sensazione di “quasi magia” che permea il Medio-Mondo, sempre in bilico tra qualcosa che conosciamo e qualcosa di sconosciuto.
Insomma, a parte la delusione iniziale, l’ultima opera del Re merita al pari degli altri volumi della serie, imperdibile per tutti i Fedeli Lettori!




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