martedì 17 novembre 2015

[Recensione] La Strada del Patriarca - R.A. Salvatore

Titolo: La Strada del patriarca
Serie: Soldati di Ventura vol. 3
Autore: R.A. Salvatore

Editore: Armenia
N° Pagine: 380
ISBN-10: 
8834420616
Genere: Heroic Fantasy














Salvatori di Palishuck? Apprendisti Cavalieri di Damara? Uccisori del dracolich? Proprio loro due, Jarlaxle ed Artemis Entreri? Ebbene si, dopo aver sconfitto il castello di Zhengiy, i due avventurieri sono accolti da eroi a Damara e ricevono onorificenze da re Gareth in persona. Ma diventare così famosi in così poco tempo ha pesanti oneri, oltre che grandi onori.
Il Re infatti sta indagando sulla sospetta morte di sua nipote, avvenuta nel castello e il famoso ranger Owen Forest-friend, amico del re, invece vuole vendetta per la morte del suo protetto, anche lui caduto durante l'avventura nel castello. Dall'altro lato invece la Cittadella degli Assassini costringe i due protagonisti a diventare suoi agenti. Jarlaxle ed Entreri si vedono quindi stretti tra due pericolosi fronti, ma destreggiarsi in situazioni del genere è il pane dell'elfo scuro, che ha vissuto secoli a Menzoberranzan dove situazioni come questa sono all'ordine del giorno. Così Jarlaxle ordisce il suo piano per mettere i suoi due nemici l'uno contro l'altro, ovviamente con l’aiuto della sua banda di drow mercenari, Bregan d'Aerthe.



È una stana avventura quella che ci pone davanti Salvatore. Fin da subito vengono introdotti una decina di nuovi personaggi (il re e i suoi compagni) di cui si sa ben poco e che sfortunatamente non vengono per nulla descritti o approfonditi nel corso del libro, rimanendo del tutto anonimi e superficiali. Si capisce che l'approfondimento di tali persone è rimandato altrove (moduli di D&D ad esempio), sembra proprio che il libro sia stato scritto apposta per i giocatori del gioco di ruolo e fargli comprare tali manuali.
Ci sono invece due punti molto positivi del libro: primo, la dannazione di Artemis, i cui sentimenti sono stati portati a galla a forza dal magico Flaudo di Idalia, culmina in un finale sorprendentemente triste. Secondo, la vera genialità di Jarlaxle, che tramite raggiri e sotterfugi riesce sempre a vincere in qualsiasi occasione, anche quando sembra aver perso.
Peccato però che questi due fattori non aiutino a risollevare completamente l'opera, che si attesta a livelli nettamente inferiori rispetto ai primi due libri della trilogia e in generale al di sotto del livello medio dei libri di Salvatore.




Art by Todd Lockwood

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