mercoledì 16 dicembre 2015

[Recensione] Il Re d'Inverno - Bernard Cornwell

Titolo: Il Re d'Inverno
Autore: Bernard Cornwell
Serie: Il romanzo di Excalibur - Vol 1
Editore: Tea
N° Pagine: 360
ISBN-10: 885022771X
Genere: Storico

















Nella Britannia post-romana lasciata al suo destino, Re Uther Pendragon, Re dei Re, è ormai vecchio e malato, a ovest i sassoni attaccano la costa e si spingono nell’entroterra, a nord i regni nemici di Powys e Siluria cercano il potere e le religioni cristiana e druidica sono in aperto conflitto. Il regno è sulla strada del tracollo e solo una persona forte e carismatica riuscirà a dare quella minima stabilità per affrontare i nemici: Artù, figlio bastardo di Uther, che governerà come reggente al posto del neonato Mordred, nipote di Uther e legittimo sovrano della Dumnonia (vero nome di Camelot).
Ma anche Artù è un semplice uomo, e quando la pace con i regni settentrionali sembra ormai cosa fatta grazie al suo fidanzamento con la principessa del Powys, ecco comparire Ginevra, che ruberà il cuore e la mente del guerriero, facendo precipitare ancora di più la situazione con il re del Powys che giura vendetta. In aggiunta a tutto questo, re Ban chiede l’aiuto di Artù contro i franchi che minacciano il suo regno e Artù sarà costretto a mandare Derfel ad aiutare il sovrano.




Scordatevi la leggenda di Excalibur e Artù come la conoscete, niente tavola rotonda, niente mago Merlino (si, c’è Merlino, ma non è un mago), niente armature scintillanti e giostre tra cavalieri. Questo è un romanzo storico, basato su scritti dell’epoca (all’incirca 480 D.C. in pieno medioevo celtico) e sugli studi che l’autore ha fatto. Certo, ci sono delle libere interpretazioni e, nelle note a fine libro, Cornwell stesso ammette che gli studiosi ancora non sanno se sia realmente esistito Artù, ma l’autore ha svolto bene il suo lavoro amalgamando fatti e nomi storici con un pizzico di fantasia e inventività comunque mascherati e inscindibili dal resto.
Questa premessa è d’obbligo per capire il tipo di opera che ci troviamo davanti.
Tutto il libro è narrato dal punto di vista di Derfel che ormai vecchio scriverà le sue memorie.
La lettura è molto piacevole, e trascina una pagina dietro l’altra in un mondo dove la superstizione è di casa e intrighi e battaglie sono all’ordine del giorno. Ottima la caratterizzazione dei personaggi, resi estremamente reali grazie alle sfaccettature del loro carattere.
Di altissimo livello la ricostruzione storica della Britannia, sia sociale che politica che religiosa, viene mostrata una terra portata ai fasti dai romani e ora ricaduta nelle barbarie con la popolazione divisa in tribù e regni perennemente in guerra tra loro dove si scontrano violenza e amore, egoismo e amicizia.
Questo primo libro getta le basi per una una grande saga che riscriverà il mito arturiano da un punto di vista reale e umano come non si era mai visto prima.




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