lunedì 18 aprile 2016

[Recensione] L'Estate della Paura - Dan Simmons





Titolo: L'Estate della Paura
Autore: Dan Simmons
Editore: Gargoyle
N° Pagine: 692
ISBN-10: 8889541695
Genere: Horror













Giugno 1960, finalmente anche nel piccolo paese rurale di Elm Heaven è giunto l’ultimo giorno di scuola. All’interno della Old Central School però, il tempo sembra non passare mai. Il giovane Tubby decide di darsi alla fuga passando dai bagni posti nella cantina della scuola. Da quel momento nessuno lo vide più.
Questo è solo il primo degli strani eventi di quell’estate che i sei amici (Dale e il fratellino Lawrance, Mike, Jim, Kevin e Duane) sono costretti ad affrontare. Tra giornate passate giocando a baseball, folli corse in bicicletta e avventure per i boschi della campagna, sembra proprio che “qualcosa” sia in agguato nell’ombra.
Cose oscure cominciano a strisciare per il placido paese, inspiegabili e orribili eventi colpiscono i sei ragazzi e tutto sembra ruotare intorno alla vecchia scuola... o qualcosa contenuto al suo interno.
I sei cominciano a studiare un piano, il cui punto focale saranno le ricerche di Duane, il più intelligente del gruppo, il quale scopre macabri risvolti storici di Elm Heaven che sembrano essere collegati all’orrore che stanno vivendo.



Facciamo subito una premessa. Avendo letto anche IT di Stephen King, è impossibile non fare il paragone tra le due opere. In entrambi c’è una tranquilla cittadina, in entrambi questa cittadina è afflitta da un antico male e in entrambi è un gruppo di ragazzi che deve affrontarlo.
Ma King è King e IT è uno dei suoi capolavori, per cui lasciamolo la dov’è che sta bene così. Parliamo invece di Simmons. L’autore ha scritto un horror molto classico, dove a far paura è il ritrovarsi da soli al buio in una cantina allagata con “qualcosa” di freddo che striscia contro la gamba, oppure un’ombra nera che esce dall’armadio e si infila sotto il nostro letto, proprio mentre andiamo a dormire. Certo, sono degli evergreen e funzionano sempre, peccato però che il tutto cade quando l’orrore viene infine allo scoperto, togliendo quella sensazione di paura dell’ignoto o quando, nella seconda metà dell’opera, si vede un gruppo di undicenni armati fino ai denti che affrontano ad armi spianate incubi viventi meglio di una squadra di marines.
Lo stile di Simmons è fluido e non si incaglia mai, anzi in alcune occasioni fin troppo stringato, rendendo alcune vicende nebulose. La caratterizzazione dei personaggi è buona, così come quella di Elm Heaven e soprattutto dell’orrore strisciante che assilla la città.
La trama ha il suo fascino e incuriosisce subito il lettore, soprattutto quando si comincia a far luce sugli eventi passati che hanno portato alla situazione attuale. Peccato che, a lettura conclusa, rimangano molte domande senza risposta, soprattutto per la parte finale del libro.



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