lunedì 23 marzo 2015

[Recensione] Elantris - Brandon Sanderson



Titolo: Elantris
Autore: Brandon Sanderson
Editore: Fanucci
N° Pagine: 700
ISBN-10: 
8834723597
Genere: Fantasy
Data di pubblicazione: 30/10/2013








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Tutto questo finì 10 anni fa. Non si sa come, non si sa perché, Elantris cadde. I suoi abitanti, prima bellissimi esseri semi-divini con potenti poteri magici, ridotti ora a orribili e disgraziati zombi doloranti: le loro ferite non guariscono, continuando a sommare dolore ad altro dolore e i loro corpi non hanno bisogno di mangiare nonostante soffrano la fame.
Lo Shaod, il terribile potere che trasforma le persone in elantriani, non fa distinzioni e un brutto giorno colpisce Raoden, amato principe ed erede al trono di Arelon, il quale, all’insaputa di tutti, viene gettato dentro Elantris. Qui, dopo aver conosciuto Galladon, comincia ad arrovellarsi per scoprire il motivo della caduta degli elantriani, scavando alla ricerca dei misteri della città e contemporaneamente cercando di riportare ad uno stato di civiltà i suoi nuovi concittadini.
Nel frattempo, ad Arelon, giungono Sarene, principessa del vicino regno di Teod e promessa sposa di Raoden e Hrathen, alto sacerdote di Shu Dereth, giunto per convertire la nazione alla sua religione. I due cominciano subito un duello politico, fatto di intrighi, corruzione e colpi alle spalle. Sarene cerca di sventare le macchinazioni del sacerdote e di salvare la nazione dal collasso economico, mentre Hrathen ha un ultimatum: convertire il popolo entro tre mesi, oppure l’esercito dell’impero Fjorden invaderà il Paese per massacrarne gli infedeli abitanti.

Ormai tutti gli appassionati di fantasy conoscono Brandon Sanderson, uno dei più acclamati autori contemporanei, e la sua brillante carriera iniziò proprio con Elantris. 
Tre sono i PoV di quest’opera, Raoden, Sarene e Hrathen, che si alternano un capitolo a testa, fino al cliffhanger finale dove questo schema cede il passo a cambi di PoV più rapidi.
La trama è ben congegnata e i misteri più profondi di Elantris non verranno svelati fino alla fine. Un paluso va proprio alla città, Elantris è un posto violento, decadente e oscuro, dove la ragione e l’umanità sono solo un antico ricordo.
Riguardo i protagonisti, le parti riguardanti il principe decaduto la fanno da padrone e sono nettamente migliori rispetto gli altri due personaggi, sia per l’ambientazione (Elantris ha un’atmosfera tutta sua), sia per la qualità della narrazione. Buona anche l’evoluzione di Hrathen, che compie un percorso mentale e spirituale tutto suo. Sarene invece è il personaggio peggio riuscito e più stereotipato. Sempre parlando di personaggi, i secondari sono molti, alcuni banali, altri meglio caratterizzati, ma nessuno spicca realmente.
Molto ben strutturate la magia degli Aon (particolari rune di potere tramite le quali la magia ha effetto) e la costruzione del mondo. Sanderson ha creato un’ambientazione tutta sua, ispirandosi però a regioni e popoli realmente esistenti. Peccato che inizialmente il lettore venga inondato da termini e nozioni di questo nuovo mondo senza saperne il significato e ci vogliono parecchie dozzine di pagine per ambientarsi, capire e memorizzare i termini utilizzati, il che rende l’inizio particolarmente ostico, soprattutto per i neofiti del genere.
Pur essendo un esordio, Elantris mostra già la bravura e le grandi idee di Sanderson, con una narrazione forse a tratti ancora rozza e semplicistica, ma comunque di un livello che molti altri autori raggiungono solo dopo anni d’esperienza.


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