mercoledì 22 luglio 2015

Intervista a Raffaella Belletti, traduttrice dei libri di Geralt di Rivia

Signore e signori, strighi e maghe, un attimo di attenzione prego!
Grazie ai potentissimi mezzi concessi dal Feldmaresciallo Duda, la gentilissima Raffaella Belletti, traduttrice italiana dei libri di Sapkowski per conto di Editrice Nord, ci ha concesso un’intervista esclusiva per La Porta Sui Mondi.
Non finirò mai di ringraziarla sia per l’ottimo lavoro svolto nel tradurre i libri, sia per aver avuto la pazienza di rispondere a tutte queste domande.


La traduttrice
L'autore




Buongiorno Raffaella e grazie mille per il tempo che mi concederà per conoscere meglio il lavoro che c’è stato “dietro le quinte” di questa fantastica opera.






Per cominciare, oltre alle informazioni e all’elenco dei libri da lei tradotti, facilmente reperibile online, può darci qualche informazione su di lei? Per esempio, da dove deriva questa passione per le lingue dell’est europeo?
L'interesse per le lingue e le letterature dell'est europeo è nato del tutto casualmente durante il primo anno di università. Mi ero iscritta senza troppo entusiasmo alla facoltà di lettere, e un giorno ebbi modo di assistere a una lezione di Angelo Maria Ripellino, al tempo professore di letteratura russa. Da quel momento non lasciai più l'Istituto di filologia slava, dedicandomi allo studio del russo, del polacco e del ceco. In seguito, dopo la laurea, mi sono dedicata con passione alla traduzione.


Vedendo l’elenco dei libri che ha tradotto, spaziano più o meno in tutti i generi, ma ha un genere preferito? Sia come traduttrice che come lettrice.
Mi piace tradurre di tutto, mi appassionano i meccanismi attraverso i quali un testo scritto in una lingua può essere reso comprensibile a lettori di lingue diverse. Tuttavia, traggo maggiore soddisfazione nel tradurre opere narrative di autori contemporanei che rappresentino voci particolarmente interessanti nella letteratura dei loro paesi. Quanto ai miei gusti come lettrice, prediligo le opere di buona letteratura, con una preferenza per quelle contemporanee. Non disdegno opere meno "alte", come i libri di fantasy e per bambini; ho tradotto parecchi sia degli uni che degli altri.


I libri tradotti


Un’altra domanda sul suo lavoro. Come funziona la traduzione di una serie di libri come quelli di Geralt? Si è dovuta documentare in qualche modo prima di cominciare oppure le è bastato leggerli in lingua originale? Quanto sono differenti i registri linguistici dei personaggi dopo averli tradotti? Si è trovata in difficoltà a causa di termini arcaici o giochi di parole?
La traduzione di una saga come quella di Geralt è un lavoro appassionante e faticoso. Inizialmente mi è stato affidata la traduzione del primo libro di racconti sullo strigo, pubblicato in italiano con il titolo Il guardiano degli innocenti, che mi ha permesso di avere un primo contatto con il complesso universo di Geralt. Non sapevo ancora che mi sarebbe stata affidata la traduzione di altri sei libri della serie, ma fortunatamente ho cominciato subito a stendere elenchi di personaggi, luoghi e cose notevoli, annotando per ognuno il termine originale, la traduzione che ne era stata data nel videogioco dello Witcher e la mia traduzione. Infatti, l'autore aveva espresso la precisa volontà che le traduzioni nelle varie lingue non ricalcassero le scelte fatte nell'ambito del videogioco, abbandonando i termini inglesi che vi erano stati introdotti. In particolare, ho dovuto creare un termine italiano per il neologismo polacco wiedźmin (da wiedźma, strega), e alla fine ho optato per strigo. Molto utile per il confronto con i termini adottati nel videogioco, ma anche come fonte di informazioni sulla saga, mi è stata Witcher Wikia, la guida online del gioco Witcher. Giunti al settimo volume (dopo i due volumi di racconti e i cinque volumi della saga), i miei elenchi hanno raggiunto una lunghezza considerevole e costituiscono uno strumento prezioso. Utile è anche la consultazione delle altre traduzioni, in particolare la tedesca e la francese, che mi hanno fornito ottimi termini di paragone.


Quanto sono differenti i registri linguistici dei personaggi dopo averli tradotti? Si è trovata in difficoltà a causa di termini arcaici o giochi di parole?
I registri linguistici dei vari personaggi sono diversi in originale e - spero - anche in traduzione. Sapkowski è molto attento sotto questo aspetto. Le varie categorie di personaggi sono connotate ognuna da un linguaggio particolare. Così, nani e gnomi usano una lingua rozza e senza tanti fronzoli, mentre gli ambasciatori fanno ricorso a frasi ricercate e inframmezzate da termini latini. Inoltre, spesso i vari personaggi hanno modi di dire tipici, locuzioni o interiezioni che tornano come un tormentone, con un effetto esilarante. Sapkowski fa uso di molti termini arcaici, per i quali occorre fare lunghe ricerche. Inoltre, usa termini molto specifici per quanto riguarda armi e battaglie. Anche per quelli occorre penare non poco.

Alcuni personaggi


Ha inframmezzato il lavoro con altre traduzioni oppure li ha tradotti uno dopo l’altro?
Sì, tra un volume e l'altro dello strigo ho lavorato ad altre traduzioni.


Conosceva già Sapkowski prima di questo lavoro?
Conoscevo già Sapkowski, impossibile non conoscerlo per chi si occupi di letteratura polacca.

I protagonisti principali, Geralt e Ciri

Com’è stato tradurre i suoi libri? Si è divertita? O è stato più complicato di quanto previsto?
Tradurre i libri di Sapkowski è stato molto divertente. Il suo è un fantasy molto particolare, pieno di ironia, di riferimenti ad altre opere letterarie. Di libro in libro mi sono affezionata ai personaggi, che ormai considero quasi persone di famiglia. Quanto alle difficoltà, come ho già detto prima derivano innanzitutto dalla mole dell'opera nel suo complesso, che obbliga a continui controlli sui libri precedenti e a ricerche lessicali molto approfondite.


Ha avuto contatti diretti con l’autore durante il suo lavoro? In caso positivo, che tipo di persona le è sembrata?
No, non ho avuto contatti con l'autore, non ce n'è stato bisogno.

Sapkowski, l'uomo con l'ascia


Si è trovata a lavorare su un’opera già parzialmente tradotta grazie all’arrivo in Italia dei videogiochi. È stata influenzata o aiutata in qualche modo da questo media?
Come ho già detto, ho dovuto tener conto delle traduzioni usate nel videogioco solo per allontanarmene e fare scelte diverse. L'autore al riguardo è stato categorico. Ogni traduttore doveva creare termini nuovi.


Come sappiamo, Geralt da sempre lo stesso nome a ogni suo cavallo: Rutilia. Un nome abbastanza strambo anche per un cavallo. Qual’è stato il procedimento che l’ha portata a questo nome?
Il nome della giumenta in polacco è Płotka, che è il nome di un pesce, il rutilus rutilus, in italiano "gardone", "rutilo" o "leucisco rosso". Tra questi tre termini quello che mi sembrava più adatto alle giumente di Geralt, dotate tutte di un certo caratterino, era "rutilo", da cui ho creato il femminile Rutilia. I traduttori tedesco e inglese hanno chiamato la giumenta rispettivamente Plötze e Roach, termini che traducono esattamente quello polacco, mentre il traduttore francese l'ha chiamata Ablette, termine con cui si indica un atro pesce appartenente sempre alla famiglia dei ciprinidi (in italiano "alburno").

Rutilia che sopporta Geralt


Altra domanda su una scelta di traduzione: Yennefer a volte amava far l’amore su un rinoceronte impagliato, nella versione originale è in realtà un unicorno. Com’è arrivata al rinoceronte?
La scelta del termine rinoceronte è dovuta alla scarsa qualità delle fotocopie del testo originale, che ha fatto sì che leggessi "rinoceronte" invece di "unicorno". In polacco le due parole sono molto simili. Me ne sono accorta solo ora e ho già avvertito la casa editrice,che provvederà a correggere nelle edizioni successive.

- A noi è piaciuto di più il rinoceronte :)


Le sono piaciute le avventure di Geralt? Si è affezionata a qualche personaggio?
Le avventure di Geralt mi sono piaciute moltissimo. Tra i personaggi principali, le mie preferenze vanno a Geralt e a Ciri, tra gli altri mi sono molto piaciuti il vampiro Regis, l'eremita Vysigota e il perfido Emhir var Emreis, che mi ricorda un po' Darth Fener, uno dei cattivi più cattivi che esista.

L'imperatore Emhir

Ad ottobre l’Editrice Nord pubblicherà l’ultimo libro della pentalogia, intitolato “La Signora del Lago”, ma ci sono ancora libri sullo strigo (e in generale altri libri di Sapkowski, come la trilogia Hussita) non tradotti. Può darci qualche anticipazione?
No, non posso fare anticipazioni.  


È tutto, la ringrazio nuovamente per questa fantastica occasione che ha concesso a me a tutti i fan della serie.

Arrivederci a presto!



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