martedì 11 agosto 2015

[Recensione] Il Viaggio dell'Assassino - Robin Hobb



Titolo: Il Viaggio dell'Assassino
Serie: Lungavista vol. 3

Autore: Robin Hobb
Editore: Fanucci
N° Pagine: 848
ISBN-10: 8834712803
Genere: Low Fantasy










Dopo gli eventi di Castelcervo, FitzChevalier, con l'aiuto dei fedeli Burrich e Umbra, riesce sfuggire a Regal e ai suoi sgherri. Creduto morto da tutti, Fitz può cominciare una nuova vita, anche se il suo passato lo tormeterà a tal punto da fargli prendere una decisione importante: vendicarsi uccidendo Regal.
Parte così in un lungo viaggio fino a Guado dei Mercanti, la città dove ha sede il nuovo Re dei Sei Ducati. Durante questo viaggio Fitz vedrà lo stato di degrado e abbandono della sua patria, che aumenterà il suo senso d'urgenza. Nonostante l'addestramento da assassino e il lupo Occhi-di-Notte sempre alle calcagna, il piano di Fitz non filerà liscio come sperato. Il vero re Veritas, tramite l'Arte, aiuta Fitz a scappare e gli imprime un imperativo nella mente: "vieni da me". Il giovane è quindi costretto ad abbandonare la sua vendetta e correre alla ricerca del suo mentore Veritas, lontano a nord oltre il Regno delle Montagne.
Durante il lungo e faticoso viaggio incontrerà amici vecchi e nuovi, ma sarà continuamente braccato da Regal e la sua confraternita, fino a quando arriverà oltre le montagne in un luogo magico, inesplorato e pericoloso.



Nel capitolo finale della trilogia, l'autrice si prende tutto il tempo per fare le cose con calma e chiudere degnamente la storia. Questo si nota anche semplicemente dal numero di pagine, maggiore rispetto ai due volumi precedenti, ma servivano davvero queste 150 pagine in più? Forse no, perché una parte centrale del libro rallenta troppo ed è troppo diluita, senza eventi significanti che mantengano alto l'interesse da parte del lettore come invece avviene per buona parte dell'opera. Forse sarebbe stato meglio tagliare questa parte ed espandere di qualche pagina il finale. Non che quest'ultimo sia tagliato o incompleto, tutti i misteri vengono poi svelati e con spiegazioni assolutamente inattaccabili, ma sarebbe servita qualche pagina in più.
Questi sono gli unici difetti del libro, difetti minori che non ne minano assolutamente la bellezza. Quest'ultimo capitolo, infatti, si fa divorare come i precedenti, nonstante l'abbandono parziale di alcuni personaggi importanti (soppiantati da altri nuovi di ugual spessore) e l'abbandono della lotta ai pirati dalle navi rosse (anche loro soppiantati da un altro nemico). La trama si concentra quindi principalmente sul viaggio (psicologico, fisico ed emotivo) di Fitz.
Già, le emozioni.
Fitz, diciamolo, è un ragazzo sfortunato e la sua storia è una storia triste, anche se la tristezza è accompagnata da un senso di forza. Spesso il ragazzo prenderà decisioni dolorose, ma giuste, decisioni che non tutti sarebbero capaci di prendere con tale coraggio. La forza dell'opera della Hobb sta proprio in queste decisioni e nelle emozioni che scatenano nel lettore, creando un legame duro da tagliare anche dopo aver letto l'ultima pagina.





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