lunedì 8 febbraio 2016

[Recensione] La Nave della Magia/La Nave in Fuga - Robin Hobb






















Titolo: La Nave della Magia/ La Nave in Fuga
Serie: Borgomago vol. 1
Autore: Robin Hobb
Editore: Fanucci
N° Pagine: 348 / 423
ISBN-10: 8834711300 / 8834711742
Genere: High Fantasy (?)


Premessa: il libro originale (Ship of Magic) è stato diviso nella versione italiana in due libri separati (La nave della magia e La nave in fuga). La recensione comprende entrambi i libri dell'edizione italiana.



Mentre a nord, nei Sei Ducati, si combatte una violenta guerra, a Borgomago, molto più a sud, le cose stanno cominciando solo ora a degradere.
In una terra dove è il commercio via mare a regnare, e tranquille e placide acque si alternano a stretti e pericolosi passaggi popolati da enormi serpenti marini, le famiglie di Vecchi Mercanti vedono incrinarsi il loro dominio commerciale e politico.
Il nuovo Satrapo, governatore della regione, è un giovane sconsiderato che, per finanziare i suoi bagordi, svende merci e territori a chiunque. Nascono così i Nuovi Mercanti, che prendono sempre più piede soffiando i migliori affari solo grazie all'utilizzo della schiavitù che gli permette di vendere merci ad un prezzo inferiore.
Solo il monopolio del commercio sul Fiume delle Giungle della Pioggia mantiene i Vecchi Mercanti al potere, commercio redditizio grazie alla magia infusa negli oggetti prodotti dai mercanti delle Giungle della Pioggia.
La famiglia Vestrit fa parte dei Vecchi Mercanti e naviga in cattive acque. La morte del patriarca della famiglia, Ephron, fa risvegliare il loro veliero vivente (si, la nave mercantile di famiglia, la Vivacia, ora è un essere vivente e senziente, risvegliato dai ricordi di tre generazioni di Vestrit deceduti sul suo ponte), e il comando passa inaspettatamente a Kyle Haven invece che ad Althea Vestrit, diretta erede di Ephron. La testardaggine e le pessime idee di Kyle fanno precipitare gli eventi della già indebitata famiglia.
Althea, ormai diseredata e disperata dall'infrangersi del suo legame diretto con Vivacia, fugge di casa e comincia a cercare un modo per riprendersi la nave.
Visto che il veliero vivente ha bisogno di qualcuno con il sangue dei Vestrit a Bordo, Kyle obbliga suo figlio Wintrow, nipote di Ephron, a lasciare il sacerdozio e diventare mozzo della Vivacia e salpa così in cerca di affari.
Nel frattempo, il capitano pirata Kennit, mira a diventare il re delle Isole dei Pirati ed escogita un portentoso piano per accrescere la sua popolarità e le sue ricchezze.


Pur rimanendo nel mondo dei Sei Ducati, l'autrice si sposta in un'altra regione per raccontare nuove avventure e nuove storie di nuovi personaggi senza interferire con la trilogia precedente.
La narrazione non è più in prima persona con un unico POV, ma una più canonica terza persona con POV variegati, anche all'interno dello stesso capitolo. Anzi, spesso in un capitolo passeremo in rassegna il punto di vista di tutti i personaggi principali.
Lo stile della Hobb qui è ancora più marcato, l'autrice si prende il suo tempo per descrivere ogni cosa, a volte con fin troppa calma. Questa lentezza può piacere come può non piacere, non è un fantasy d'azione come può essere un libro di Sanderson o Abercrombie, non ci saranno epiche battaglie tra galeoni o combattimenti all'ultimo sangue. Le principali battaglie che vedremo saranno quelle che dovranno combattere i protagonisti per vincere i soprusi, le difficoltà della vita o il semplice destino avverso, proprio come Fitz, e proprio come nella trilogia precedente, ogni personaggio è ottimamente caratterizzato psicologicamente.
Le trame principali sono tre, intrecciate tra loro, più alcune sottotrame e nessuna si chiuderà con la fine del libro. Le storie non sono nulla di particolarmente intricato, ma la Hobb ha già dimostrato di avere ottime idee con la giusta dose di mistero e magia e qui ne ritroviamo tutti gli elementi.
Solo l'eccessita prolissità o lentezza in alcuni punti e personaggi meno carismatici rispetto ai Lungavista fanno scendere l'opera dal piedistallo dell'eccellenza.




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