sabato 20 febbraio 2016

[Recensione] La Spada Perduta - Bernard Cornwell

Titolo: La Spada Perduta
Autore: Bernard Cornwell
Serie: Il romanzo di Excalibur - Vol 5
Editore: Mondadori
N° Pagine: 364
ISBN-10: 8804528788
Genere: Storico





*** ATTENZIONE, la recensione può contenere spoilers dei volumi precedenti *** 









Siamo alla resa dei conti, l’enorme esercito dei sassoni ha invaso la Dumnonia, Artù, Derfel e tutti i valorosi guerrieri britanni si preparano per la battaglia. Il piano iniziale di Artù, attirare i nemici su un terreno a lui favorevole e accerchiarli, fallisce, ma per un caso fortuito (o forse era quello il vero piano di Artù?) i nemici vengono attirati da Derfel al Monte Baddon e li assediano per giorni il piccolo esercito dei difensori, che combatte per la sua sopravvivenza e quella delle famiglie al seguito. Nonostante la superiorità numerica del nemico, Derfel ha a disposizione l’astuzia di Ginevra, il terreno favorevole e la famosa cavalleria di Artù per opporre una strenua resistenza.
Oltre a questo, ancora una volta un oscuro nemico si fa avanti a minacciare la Dumnonia. Stavolta tocca a Mordred, il “re senza potere” che torna da oltre il mare con un esercito di sbandati per uccidere Artù e prendere finalmente il regno che gli spetta. Contemporaneamente Nimue, l’amica d’infanzia di Derfel e amante di Merlino sconfigge il vecchio druido rubandone il potere e costruisce un esercito di folli per recuperare Excalibur, la magica e potentissima spada.




Questo ultimo volume della serie ci racconta quasi esclusivamente la grande battaglia contro i sassoni e la battaglia finale contro Mordred, ma anche se gli scontri la fanno da padrone, non si riduce tutto a essi: gli intrighi del re e la follia di Nimue sono parte fondamentale della storia e tengono unita la trama con doppio intreccio narrativo.
Il volume è scritto sempre ottimamente con valide basi storiche citate a fine libro dall’autore, ovviamente con relative licenze poetiche per romanzare il tutto e coprire i buchi che ancora gli storici non riescono a spiegare.
Il libro quindi non delude, l’autore ci da quello che volevamo: grandi battaglie, grandi eroi e quel pizzico di magia a metà tra il caso, la superstizione e la previsione di eventi scontati, elementi che ci hanno accompagnato lungo tutta la saga e qui accentuati a discapito di una trama meno intricata, che comunque non è punto negativo vista la grande scorrevolezza della lettura e l’intensità degli eventi narrati.




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