lunedì 28 settembre 2015

[Recensione] Il Re dei Fulmini - Mark Lawrance




Titolo: Il Re dei Fulmini
Serie: Trilogia dei Fulmini
Editore: Newton Compton
N° Pagine: 921 (volume unico), 505 volume singolo
ISBN-10: 8854178802
Genere: Dark/low fantasy















Il principe Orrin di Arco, designato dalle profezie come colui che diventerà il nuovo imperatore dell'Impero Spezzato, è una persona buona, affabile, gentile, ma anche implacabile e determinata.

Orrin di Arco ha anche affrontato Jorg in un duello al margine di una strada, sconfiggendo con facilità il ragazzo. Questo fu il primo errore di Orrin di Arco. Il secondo fu di portare un esercito forte di 20.000 unità fin sotto le mura del Castello dello Spettro, intimando a Jorg e ai suoi 400 soldati la resa incondizionata.
Quattro anni prima di questi eventi, il giovane Jorg abbandonò il suo nuovo regno delle montagne per fare un lungo viaggio, un viaggio per salvare Gog, il bambino mutante, dal fuoco che minacciava di consumarlo.
Insieme ai Fratelli, il suo gruppo di banditi di strada, Jorg partì prima in direzione dei vulcani del nord, dove si dice viva un potente piromante. Successivamente puntò nel profondo sud, sulla Costa del Cavallo, verso i suoi parenti materni. Un viaggio che cambiò in modo profondo e significativo la natura del giovane re.



Come avrete capito, il secondo volume della trilogia è diviso in due parti. Una, quella nel presente, con Jorg alle prese con il principe di Arco e il suo esercito. L'altra racconta il vuoto di quattro anni passati dalla fine del volume precedente all'inizio di questo. Oltre a questo stacco, voluto per creare suspance (ma che spesso non riesce nell'intento), ce ne sarà un altro dato dal fatto che Jorg, ad un certo punto, perde una parte dei suoi ricordi. Ci sarà quindi un ulteriore buco nella storia, colmato poi pian piano. Inutile dire che tutti questi sbalzi scombinano più volte la lettura del libro e ci si ritrova ad un certo punto a non riuscire più a incastrare nel corretto ordine temporale tutte le vicende.
Poco male, visto che, come nel primo libro, la trama è molto semplice e lineare.
L'ultimo punto negativo di quest'opera è la lunghezza, poiché in più punti l'autore sembra perdersi in divagazioni inutili che appesantiscono la lettura.
Parliamo ora dei pregi. Jorg rimane un ottimo personaggio, con alcuni punti fermi, ma in continua evoluzione psicologica e caratteriale (anche se non più sanguinoso come una volta) e vivrà una serie di eventi che cambieranno il suo modo di vedere il mondo e di approcciarsi ad esso. La sua arguzia e i trucchi che escogita per uscire vincitore in ogni situazione invogliano sempre a continuare la lettura per scoprire quale sarà il suo asso nella manica questa o quell’occasione.
Buoni anche le “lezioni di vita” o le varie metafore che spesso l’autore ha inserito nel testo.
Infine è molto apprezzata l'inversione di punto di vista rispetto ai classici della letteratura fantasy. Generalmente si segue l'eroe nominato nelle antiche profezie nella sua avventura per salvare il mondo, qui invece seguiamo un ragazzo brutale, sporco e ostinato che, andando contro ogni profezia e previsione di sconfitta, si batte contro un nemico che incarna gli ideali di bontà e giustizia.




    

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