lunedì 7 settembre 2015

[Recensione] Shining - Stephen King

Titolo: Shining
Autore: Stephen King
Editore: Bompiani
N° Pagine: 588
ISBN-10: 8845275744
Genere: Horror








Dopo essersi visto la vita distrutta dall’alcolismo e aver perso il lavoro da insegnante, Jack Torrance cerca di risollevarsi, ricominciando con nuovo lavoro. Si trasferisce così con la moglie Wendy e il figlio Danny all’Overlook, antico e prestigioso albergo sulle montagne del Colorado, dove il suo compito sarà il guardiano durante la chiusura invernale. Jack spera così di ritrovare la pace in famiglia grazie all’isolamento dato dalla posizione dell’hotel.
Al loro arrivo, Jack conosce il direttore Ullman, il quale oltre a spiegargli i suoi compiti gli racconta anche la triste fine del guardiano precedente, suicidatosi dopo aver ucciso la moglie e le due figlie. Danny invece fa la conoscenza del cuoco, Dick Halloran con cui ha in comune dei poteri extra-sensoriali, la cosiddetta "aura", che gli permette di vedere fatti accaduti o che accadranno in futuro. Halloran prima di partire avverte Danny di stare attento, nell’albergo ci sono posti “malvagi” da cui è meglio che stia alla larga.
Il tempo passa e la famiglia si trova isolata tra le tempeste di neve. Danny percepisce sempre più il potere malvagio che permea l’albergo, mentre Jack trova un album di ritagli che parla dell’oscura storia dell’Overloook. Troppo tardi Danny e Wendy si rendono conto della follia sbocciata in Jack, una follia istigata e controllata da forze maligne.




Un classico di King, il cui stile permea ogni pagina nel bene e nel male. Il libro parte infatti molto lentamente con lunghe descrizioni e divagazioni classiche dell’autore. I continui sbalzi temporali dal presente al passato, presenti in maggioranza nella prima parte, servono si a dare solide fondamenta all’opera e ai personaggi, ma finiscono per disorientare leggermente, sensazione accentuata anche dai pensieri dei personaggi infilati nel bel mezzo delle frasi.
Da circa metà libro in poi invece la lettura si fa molto più scorrevole e ci si fa prendere dalla kinghianite acuta, la malattia che fa pensare “solo un paio di pagine e poi basta” e invece se ne leggono 100 di fila, incapaci di staccare le mani dal libro, quasi intrappolati anche noi all’interno dell’Overlook.
E’ proprio quando la famiglia Torrance è nell’albergo che l’autore da il meglio di se: un’entità oscura, una paura strisciante, una follia crescente, un senso di claustrofobia e di impotenza, allucinazioni, morti viventi, una festa in maschera conclusa decenni prima e tuttavia ancora in corso, sangue sui muri, odio, urla e minacce, una mazza che sibila nell’aria e una parola che rimbomba prepotentemente nella testa di Danny: REDRUM!
Tutto questo è l’Overlook, un luogo terribile, un luogo che tutti gli amanti di King e di horror devono visitare.




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