mercoledì 30 settembre 2015

[Recensione] L'Imperatore dei Fulmini - Mark Lawrance



Titolo: Il Re dei Fulmini

Serie: Trilogia dei Fulmini
Editore: Newton Compton
N° Pagine: 921 (volume unico), 426 volume singolo
ISBN-10: 8854178802
Genere: Dark/low fantasy













È giunto il momento di un nuovo Concilio per cercare di eleggere un nuovo imperatore dell'Impero Diviso e riunificare le cento nazioni. Jorg, dopo aver conquistato sette territori, vuole ovviamente mettere le mani sul trono e, scortato dalla Guardia Aurea, l'esercito personale dell'imperatore, si dirige verso la grande città di Vyene. Ma sull'Impero Diviso è calata la tenebra, dalle lontane Isole Sommerse arriva il Re dei Morti, un potentissimo negromante che comanda orde di non-morti e che vuole impadronirsi a tutti i costi dell'Impero.
Anche la negromante Chella, già incontrata in precedenza da Jorg, deve sottostare al volere del Re dei Morti.
Cinque anni fa: dopo essersi scontrato per la prima volta con il principe di Arco, Jorg decide di farsi alleati, e quali alleati migliori se non la famiglia materna? Spinto anche dal fantasma Costruttore Fexler, parte così verso il lontano regno di Morrow, sulla Costa del Cavallo, dove incontrerà per la prima volta il nonno e lo zio e li salverà da una tragica fine. Il viaggio del ragazzo lo porterà poi nelle regioni desolate e bruciate dalle radiazioni in cerca di antichi segreti sepolti e poi ancora più lontano, in Africa. Nel nuovo continente si farà nuovi amici e nemici, ma il suo scopo rimarrà sempre quello: il trono di imperatore.



Generalmente nelle trilogie il punto debole è il libro di mezzo. Questa, invece, è una serie in discesa. Il terzo volume presenta una trama banale e lineare, con pochi colpi di scena del tutto prevedibili e un finale scontanto. Calo anche sui personaggi, qui perdiamo i Fratelli (tranne alcuni) che erano abbastanza caratterizzati, per vederci inseriti altri personaggi secondari assolutamente sottotono che fanno solo da comparse per qualche capitolo. Anche Jorg ha perso la maggior parte della sua cattiveria ed è sparita la violenza gratuita e insensata che lo rendeva interessante nel primo libro. Di gran lunga inferiori anche le sue astuzie per vincere a qualsiasi costo. Un vero peccato perché proprio Jorg era il punto centrale della serie e che la rendeva interessante.
Stavolta l'autore si è concentrato di più sul viaggio del protagonista che sul protagonista stesso, allungando a dismisura la narrazione che spesso diventa pesante con pagine di "nulla".
Nonostante la lunghezza di quest'opera, alla fine ci troveremo comunque con alcuni punti oscuri, alcune sotto-trame che non arrivano da nessuna parte e non sapremo mai le conseguenze delle azioni del protagonista.
Molto bello invece il tormento di Jorg, vedere come inconsciamente si fa influenzare dal suo passato e dai suoi spettri personali, senza rendersene conto.




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