giovedì 21 maggio 2015

[Recensione] Joyland - Stephen King




Titolo: Joyland
Autore: Stephen King
Editore: Sperling & Kupfer
N° Pagine: 351
ISBN-10: 8820054272
Genere: Horror











Nel lontano 1973 Devin Jones era un ragazzo ventunenne, costretto a baraccarsi tra università e lavori part-time per mantenersi gli studi. L’estate di quell’anno, la più bella e la più brutta della sua vita, si trovò davanti una grande opportunità, lavorare a Joyland (noi vendiamo divertimento!), un luna park in riva al mare della Carolina del Nord.

Come da tradizione, ogni luna park ha i suoi misteri e quello di Joyland è il fantasma che infesta il tunnel dell’orrore. Anni prima, proprio in quel tunnel, una persona malvagia uccise a sangue freddo una ragazza, il cui spirito infesta tutt’ora il luogo della sua morte sotto forma di spirito.
L’assassino non fu mai trovato e l’omicidio rimase impunito.
Durante i mesi di lavoro a Joyland Dev si fece nuovi amici, Tom e la bella Erin, conobbe il piccolo Mike, malato di una potente forma di distrofia muscolare, e sua protettiva madre Annie.
Appena scaricato dalla sua ragazza, solo grazie a loro Dev riuscì a superare la tristezza e la malinconia del suo cuore spezzato, solo grazie all’energia del morente Mike riuscirà a far chiarezza nella sua vita e non solo, grazie a Mike infatti la sua fissazione di riuscire a vedere il fantasma della ragazza assassinata lo porterà davanti una triste ed oscura verità.




Ancora una volta King riesce a stupire, stavolta uscendo dai suoi soliti canoni horror e presentando un romanzo dal sapore dolce e amaro allo stesso tempo.
Il fulcro del libro si sposta continuamente con il proseguire della storia, prima Devin e la sua ragazza, poi Joyland (noi vendiamo divertimento!) e infine Devin e il piccolo Mike. E il fantasma? Beh il fantasma tanto sbandierato dalle pubblicità è li solo per dare quel tocco di paranormale che piace tanto a King, ma il protagonista non è questo infelice spirito, i protagonisti sono i sentimenti. La tristezza di un amore perduto, l’invidia di veder nascere un nuovo amore che non si può avere, la paura dell’ignoto, la felicità di trovare nuovi amici, la dolce allegria di un bambino malato, la forza di godersi ogni istante della vita e la consapevolezza di essere cresciuti. Questi sono i veri contenuti di Joyland e grazie al potere di immersione che sempre King da ai suoi romanzi, sembra di vivere davvero queste emozioni.
Unica pecca sta nel poco approfondimento sia del lato paranormale sia di quello thriller, che risultano solo abbozzati, avrei preferito 100-200 pagine in più e un’ accuratezza maggiore, di cui, alla fine, si sente la mancanza.
Insomma, un King anomalo, ma comunque in grado di emozionare.




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