venerdì 1 maggio 2015

[Recensione] WoT 13 - Le Torri di Mezzanotte - Robert Jordan & Brandon Sanderson



Titolo: Le Torri di Mezzanotte
Serie: La Ruota del Tempo vol. 13
Autore: Robert Jordan & Brandon Sanderson
Editore: Fanucci
N° Pagine: 928
ISBN-10: 8834718348
Genere: High Fantasy








*** Attenzione, la recensione può contenere spoiler dei volumi precedenti ***



Durante l’attraversamento del Ghealdan, Perrin si trova la strada bloccata dai Manti Bianchi, i quali lo accusano di omicidio e di essere un Amico delle Tenebre. I Manti sfidano Perrin sul campo di battaglia, ma il giovane fabbro riesce a evitare lo scontro tra i due eserciti e a intavolare un processo per discoplparsi. Nel frattempo i Reietti cercano in tutti i modi di ucciderlo, affidando l’incarico a Isam/lord Luc. Dopo un duro addestramento con Hopper, Perrin dovrà scontrarsi con l’Assassino di Lupi nel Mondo dei Sogni.
Egwene continua la sua caccia a Mesaana, la Reietta che si nasconde all’interno della Torre Bianca, ma non sarà l’unica minaccia che dovrà sventare. Misteriori assassini si aggirano nella Torre, colpendo le Aes Sedai direttamente al loro cuore.
Mat è finalmente giunto nell’Andor, ma si troverà faccia a faccia con il gholam, inviato dai Reietti per ucciderlo. A Caemlyn inconterà anche con Elayne, ormai regina, e stipulerà un patto, grazie al quale comincerà a costruire i Draghi, le potenti armi da fuoco inventate da Aludra. Successivamente, insieme a Thom e Noal, Mat si recherà nella strana e misteriosa Torre Ghenjei, il luogo dove vivono gli Aelfinn e gli Eelfinn, uomini volpe e uomini serpente, coloro che in passato gli diedero a caro prezzo le memorie perdute, il medaglione e l’ashandarei.
Rand, dopo aver abbracciato la morte su Montedrago, si prepara per l’inizio dell’Ultima Battaglia e convoca i monarchi del mondo alla Piana di Merillor.

Aviendha, finalmente Sapiente, si reca nel Ruidhean, profondamente cambiato dopo il passaggio di Rand. Qui, attraverso le colonne di cristallo, avrà delle inquietanti visioni del futuro del suo popolo.



Siamo agli sgoccioli, l’Ultima Battaglia è ormai cominciata e trame aperte innumerevoli libri fa si chiudono. Perrin e Mat si ritrovano finalmente insieme, Egwene e Elayne sono ormai regnanti a pieno titolo, Aviendha è accettata come sapiente e Rand diventa Drago sia di nome che di fatto.
Pur essendo un ottimo libro e tralasciando la linea temporale leggermente sfasata, questo volume ha comunque un piccolo difetto. La storia di Perrin, per quanto interessante, è molto lenta e stazionaria, così come lo è sempre stata nei libri precedenti, solo alla fine la situazione riesce a smuoversi. Anche tutta la parte nel Mondo dei Sogni è un lento cammino (troppo lento) per mostrare al fabbro la sua strada e il suo vero essere uomo e lupo insieme.
Ma il tutto passa in secondo piano quando si è nel turbine degli avvenimenti: gesta eroiche, colpi di scena, visioni incredibili, avventure mozzafiato e si, anche momenti tristi e disperati, tutto porta a divorare il libro pagina dopo pagina e a sgranare gli occhi in più di un’occasione.

Se nel dodicesimo libro c’era un po’ di timore nel passaggio di mano da Jordan a Sanderson (timore scomparso poi a fine libro), ora si può tranquillamente dire che il giovane scrittore è promosso a pieni voti. Sanderson non solo non ha snaturato lo stile di Jordan, è anche stato capace di “simulare” la più grande capacità del suo predecessore nonché uno dei punti chiave della saga: far vedere il mondo attraverso gli occhi dei personaggi.



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