martedì 5 maggio 2015

[Recensione] WoT 14 - Memoria di Luce - Robert Jordan & Brandon Sanderson



Titolo: Memoria di Luce
Serie: La Ruota del Tempo vol. 14
Autore: Robert Jordan & Brandon Sanderson
Editore: Fanucci
N° Pagine: 1156
ISBN-10: 8834722442
Genere: High Fantasy








*** Attenzione, la recensione può contenere spoiler dei volumi precedenti ***





E’ guerra! Gli eserciti dell’Ombra marciano a sud, invandendo Caemlyn e dando a fuoco la città.
Un altro esercito è pronto al passo di Tarwyn, mentre un terzo invade il Kandor. Per di più, la Torre Nera è nel caos a causa di un Reietto.
Il Drago Rinato riunisce tutti i regni ai Campi di Merrilor per forgiare un’alleanza e guidare la difesa delle terre libere, qui i capi di stato si troveranno di fronte al Trattato del Drago, che li obbligherà alla pace una volta terminata l’Ultima Battaglia.
Elayne viene nominata comandante capo e, insieme ai quattro grandi capitani, decide la linea d’azione: il grande esercitò verrà spezzato in quattro, tre fronti per arginare l’invasione di trolloc e il quarto che dovrà seguire Rand a Shayol Ghul per difenderlo mentre combatterà contro il Tenebroso.
Dopo aver aiutato tutti e tre i fronti, Rand decide di cominciare la sua battaglia personale ed entra nel Foro, portando Callandor e accompagnato da Nynaeve e Moiraine. Qui, nelle viscere della montagna, troverà Moridin pronto ad affrontarlo.
Nel frattempo l’esercito guidato da Elayne si trova schiacciato da due enormi eserciti di Trolloc, quello di Egwene viene attaccato da un nuovo popolo, gli sharani, guidati da Demandred e quello di Lan viene respinto dal Passo di Tarwyn a causa dei Signori del Terrore.
La disfatta sembra vicina, ma qui entra in gioco Mat, che viene posto a capo di tutti gli eserciti, compreso quello seanchan, e decide di riunire tutti i soldati e creare un’ultima resistenza proprio ai Campi di Merrilor.
L’Ultima Battaglia infuria, Mat si trova a fronteggiare Demandred, il più grande stratega dell’Epoca Leggendaria, i fronti della battaglia sono in continuo mutamento e la vittoria sembra sempre più lontana, ma è proprio nel momento più buio che l’umanità scopre il vero significato di coraggio, sacrificio e abnegazione.

Intanto, il Drago Rinato, toccato dall’essenza stessa del Tenebroso, viene portato fuori dal Disegno, dove combatte la sua battaglia contro il suo eterno rivale.




E’ vero, l’ultimo libro è praticamente solo guerra, battaglie e sangue, ma è qui che si vedono i veri eroi. Lan che riporta il Malkier ai suoi antichi fasti, Egwene che guida la Torre Bianca in battaglia per la prima volta dopo 3000 anni, Androl, un Asha’man di poco potere, che insieme ad alcuni amici combatte i Signori del Terrore e un Reietto, Gawyn che sacrifica tutto per amore, Perrin che rischia sé stesso per aiutare Rand. 
Come ci si aspetta in una battaglia, anzi nell’Ultima Battaglia, sono innumerevoli i momenti di disperazione, felicità e coraggio, momenti che, dopo aver passato 13 libri con queste persone, sentiamo come nostri, come vedere vecchi amici in azione.
E ora possiamo confermare che il più grande pregio della Ruota del Tempo è proprio l’immersione. Jordan non solo è stato in grado di creare un mondo vasto, vero e vivo, ma grazie ai suoi personaggi l’ha reso anche quasi reale.
E’ una strana sensazione girare l’ultima pagina e sapere che è tutto finito, che non sapremo mai cosa succederà alle genti di Randland ora che l’Ultima Battaglia è conclusa. Cosa farà Mat? Riuscirà a vivere insieme a Tuon? Come sarà la vita dei figli di Elayne? Si avvererà la visione di Aviendha? Che fina ha fatto Elayda? Il Patto del Drago verrà davvero rispettato? Cosa faranno Logain e la Torre Nera? Tante, troppe domande che non avranno risposta. Come leggere un libro di storia e fermarsi alla caduta dell’Impero Romano, senza sapere cosa succederà poi al mondo.
Si prova quindi una sensazione agrodolce, la soddisfazione di essere arrivati alla fine dopo 12300 pagine e aver concluso una delle più grandi e magnifiche saghe fantasy di sempre, ma aver comunque voglia di andare avanti, di volere un quindicesimo libro per sapere “il dopo”, la quarta epoca, perchè qui c’è ancora tanto da raccontare.
Come ci ha sempre ricordato il caro Robert, non c’è né inizio né fine al girare della Ruota e questa non è LA fine, ma è comunque una fine.
E dobbiamo accontentarci.



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