mercoledì 1 aprile 2015

[Recensione] Andromeda - Michael Crichton



Titolo: Andromeda
Autore: Michael Crichton
Editore: Garzanti
N° Pagine: 332
ISBN-10: 881167977X
Genere: Fantascienza










Fine anni ‘60, un progetto satellitare americano porta sulla Terra una forma di vita extraterrestre. Non un alieno come possiamo immaginarlo, ma un microrganismo. Il satellite impatta in un paesino sperduto e tutti gli abitati muoiono o impazziscono, tutti tranne un neonato e un anziano.
Il governo degli Stati Uniti approva subito il progetto Wildfire: un gruppo selezionato di cinque scienziati, guidati dal professor Stone, vengono inviati in un laboratorio super accessoriato costruito nelle profondità della Terra per studiare questa forma di vita e come combatterla.


La premessa è ottima, ma il libro, così come l’alieno, non è come si può pensare. Niente epidemie, niente distruzione del genere umano, niente orde di zombie infetti.
La storia, infatti, racconta dello studio del microrganismo da parte di questi scienziati, le tecniche, gli esperimenti, le analisi, i fallimenti e le idee e la difficoltà nel fare teorie con qualcosa di nuovo, qualcosa che non si basa sulle leggi chimico/fisiche del nostro mondo.
Lo stile tenico/scientifico di Crichton in questo libro è molto marcato, forse fin troppo, riempiendo le frasi di nomi non alla portata di tutti e le continue citazioni di teorie ed esperimenti non rendono semplice la lettura. Dall’altro punto di vista, le spiegazioni di Crichton sono molto semplificate e ci fa conoscere cose nuove sul funzionamento del corpo umano e della sua interazione con i milioni di virus e batteri con cui ogni giorno veniamo in contatto.
D’altro canto, questo stile farà la felicità di qualsiasi biologo, biotecnologo, medico o chirurgo, che ben presto si troverà immerso nel suo “ambiente naturale”, con colture di batteri, apparecchi scientifici ed esperimenti di laboratorio.
Andromeda è una lettura molto tecnica, sicuramente non leggera e non alla portata di tutti, ma raggiunge il suo obiettivo nel raccontare una storia di come l’uomo potrebbe affrontare la non troppo remota evenienza di un incontro ravvicinato del terzo tipo... a livello microscopico.


Nessun commento:

Posta un commento