sabato 18 aprile 2015

[Recensione] WoT 01 - L’Occhio del Mondo - Robert Jordan



Titolo: L'Occhio del Mondo
Serie: La Ruota del Tempo vol. 1
Autore: Robert Jordan

Editore: Fanucci
N° Pagine: 736
ISBN-10: 
8834723147
Genere: High Fantasy








Nonostante la primavera tardi ad arrivare, nel piccolo villaggio rurale di Emond’s Field c’è grande eccitazione per la fista di Bel Tine, addirittura un menestrello è arrivato in paese per allietare gli abitanti con qualche ora di svago.
La festa viene però interrotta da un attacco improvviso. La progenie dell’Ombra, i mostruosi Trolloc, esseri metà umani e metà animali, guidati da un pericoloso Myrddraal, devastano il villaggio.
Per fortuna l’Aes Sedai (una maga) Moiraine insieme al suo Custode Lan riescono a respingere l’attacco. Ma cosa ci ci fanno i seguaci del Tenebroso così lontano dal confine? Cercano tre ragazzi, gli stessi tre che cerca anche Moiraine per motivi misteriosi. E così Rand al’Thor, Mat Cuthon e Perrin Aybara, fuggono dal villaggio natale per andare a Tar Valon, centro di potere delle Aes Sedai e cercare riparo dal malvagio Tenebroso.
Il viaggio sarà lungo e faticoso, sempre braccati dai servi del nemico, senza nessuno di cui ci si possa fidare, attraverso paesi, foreste, antiche città abbandonate dove dimora un male ancora più pericoloso, via sempre di corsa, divisi e poi riuniti... ma come fuggire dal Tenebroso, che infesta i loro sogni? La forza del nemico aumenta sempre più e alla fine, sempre sotto la guida di Moiraine, la meta finale diventerà l’Occhio del Mondo, dove uno dei tre ragazzi troverà infine il suo destino.


Preciso, pignolo, con una visione chiara di ogni cosa, Robert Jordan ha dato vita a qualcosa di unico, qualcosa che solo Tolkien prima di lui era stato in grado di fare con altrettanta maestria. Perché leggendo l’Occhio del Mondo si capisce subito la profondità della mente dell’autore e la vastità della sua visione. Il mondo della Ruota del Tempo è un mondo vasto, solido, antico eppure sempre in movimento, dove ogni cosa ha una storia, ogni persona è intessuta nel grande arazzo del destino, senza errori, senza sbavature, incastrandosi alla perfezione nel disegno globale, perché la Ruota gira e tesse le fila di ognuno.
Le 700 pagine di questo libro bastano solo a scalfire la conoscenza del mondo di Jordan e alla fine ci troviamo con ancora più domande, ancora più bramosi di conoscere l’antica eppur nuova storia della Ruota, ansiosi di esplorare Randland (Jordan non ha mai dato un nome al mondo della Ruota del Tempo, così ci hanno pensato i fan basandosi sul nome del protagonista).
I cliché della letteratura fantastica non mancano di certo, ma invece che sembrare “la solita solfa”, sembrano dei vecchi amici che non si vedevano da tempo. Propio Jordan ha affermato che l’idea di un inizio tokeniano è voluta per portare il lettore in un contesto che già conosceva e dargli un senso di familiarità, per poi prendere tutti i cliché di cui l’autore si era servito fino a quel momento per ribaltarli o trasformarli rendendoli irriconoscibili.
Un epic fantasy dal gusto classico, una pietra miliare, dove l’eterna lotta tra la Luce e l’Ombra è sempre viva e netta, senza le mille sfumature a cui ci ha abituati G.R.R. Martin, un mondo dove le epoche girano insieme alla Ruota e gli eventi così come accaddero, torneranno ad accadere, antichi eroi rivivranno per combattere il Male a colpi di spada e magia.
Grazie alla bravura dell’autore le pagine volano spedite una dietro l’altra, ogni parola anche lei intessuta ad arte senza nulla di superfluo o di mancante, adattandosi a qualsiasi tipo di lettore, che sia un novello del fantasy oppure un vecchio avventuriero del genere.


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