mercoledì 22 aprile 2015

[Recensione] WoT 03 - Il Drago Rinato - Robert Jordan



Titolo: Il Drago Rinato
Serie: La Ruota del Tempo vol. 3
Autore: Robert Jordan

Editore: Fanucci
N° Pagine: 666
ISBN-10: 
8834723163
Genere: High Fantasy







*** Attenzione, la recensione può contenere spoiler dei volumi precedenti ***




Incapace di controllare l’Unico Potere e con la mente in continuo tumulto, Rand fugge dalle montagne dove si era rifugiato insieme a Moiraine, Perrin, Loial e un manipolo di soldati. Deciso a dimostrare a se stesso e al mondo di essere il Drago Rinato, la sua meta sarà la città di Tear, la cui fortezza protegge Callandor, l’antica spada che, secondo le profezie, solo il Drago può impugnare.
Nel frattempo Mat viene portato a Tar Valon insieme a Egwene, Nynaeve ed Elayne, dove verrà guarito dalle Aes Sedai dalla maledizione del pugnale di Shadar Logot.
L’Amirlyn Seat (il capo delle Aes Sedai), dopo aver guarito Mat, affida alle tre ragazze il compito di trovare indizi sull’Ajah Nera, il gruppo di donne al servizio del Tenebroso che avevano tradito Egwene consegnandola ai Seanchan, fuggite dalla Torre Bianca lasciandosi alle spalle una scia di sangue. Guidate dalla sempre decisa Nynaeve le ragazze cominceranno a far luce sull’accaduto e si metteranno in viaggio anche loro verso Tear, seguendo gli strani indizi rinvenuti.
Anche Mat, dopo aver incontrato Thom il menestrello e aver consegnato un messaggio alla regina Morgase, madre di Elayne, partirà per Tear, poichè un’oscura figura vuole la morte dell’erede e delle sue amiche.


Nonostante il titolo del libro sia dedicato a Rand, solo tre capitoli lo vedono come protagonista. La sua figura però rimane presente in sottofondo nei vari eventi narrati, tutti che conducono al grande finale a Tear. L’autore approfitta di questa “assenza” del principale protagonista per approfondire i personaggi di Perrin e Mat, lasciati un po’ in disparte nei due libri precedenti, rendendoli finalmente qualcosa più che semplici co-protagonisti.
Molto bella la “tessitura” (per usare i termini della saga) dei quatto fili principali, cioè la via di Rand, Perrin, Mat e le tre ragazze, trame divise, ma nello stesso tempo unite intrinsecamente ad un livello superiore che porterà tutti al gran finale nella fortezza di Tear.
Come sempre Jordan aggiunge qualcosa di nuovo, un altro spicchio del suo mondo ci viene rivelato, stavolta vediamo finalmente l’ingresso del popolo Aiel, accennato varie volte nei libri precedenti, qui entrato in gioco di petto, prendendo parte importante nella trama, ma ancora senza veder approfondite la loro storia e le loro usanze, sicuramente rinviata a qualche volume successivo.
Molto importante il cambiamento di Rand, mai descritto apertamente, cambiamento che è metafora dell’esperienza che lo stesso Jordan ha avuto nella guerra del Vietnam, di cui non è mai riuscito a parlare nemmeno “trapiantandolo” in Rand.
Continuando l’analisi di quanto l’opera di Jordan abbia cambiato il mondo, è impossibile non vedere somiglianze tra la serie di Harry Potter e le vicende di Egwene, Nynaeve ed Elayne all’interno della Torre Bianca: tre alunne alle prime armi a caccia di un mistero e braccate da un grande male all’interno della scuola di magia. Che la Rowling abbia preso spunto da qui per la sua opera?


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